LA SFIDA

 
 
L’Age Diversity è ormai diventato un fattore, spesso ostacolante, che influenza pesantemente le dinamiche di collaborazione e la valorizzazione delle competenze all’interno dei gruppi aziendali. Le ricerche in questo ambito dimostrano come le organizzazioni sono popolate da ben 4 diverse generazioni, ognuna caratterizzata da specifiche competenze, culture, motivazioni. Come rendere tutto questo un patrimonio per l’azienda?
 

LA SOLUZIONE

 
 
Il Reverse Mentoring, dove il mentor è più giovane del mentee, offre l’opportunità di avviare uno scambio fecondo di esperienze attraverso la metodologia del mentoring.
 
 

Un percorso finalizzato

I nostri percorsi di Reverse Mentoring prendono avvio da interventi di valutazioni che ci consentono di sapere davvero in cosa giovani e adulti possono dare il meglio.
 
 

Innovazione e consolidamento

Se è vero che le generazioni più giovani sono spinte verso l’innovazione e la sperimentazione, mentre quelle più adulte meglio conoscono la cultura organizzativa, il loro incontro permette di innovare sia la prassi, sia la cultura organizzativa assicurando continuità nell’identità.
 
 

Non è solo una questiona di età

L’esperienza dei progetti di Reverse Mentoring ci dimostrano come questa metodologia sia efficace anche quando applicata ad altre tipologie di diversità. Per questo i nostri percorsi di Reverse Mentoring sono inseriti in più ampi programmi di Diversity Management allo scopo di attivare benefici “flussi” trasversali di condivisione e di sviluppo.